La Terapia
La Terapia
La terapia con gli adulti
La terapia con gli adulti è un percorso che passa attraverso la relazione con il terapeuta: in uno spazio sicuro, dove la persona che arriva è al centro e si sente accolto e ascoltato, si attiva un vero e proprio processo di cura con le parole.
Lo scopo è di ridurre e affrontare la sofferenza psicologica e i sintomi che ne conseguono e comprendere le dinamiche che li hanno scatenati.
Lo Psicoterapeuta della Salute aiuta la persona a riscoprire dentro di sè le risorse per affrontare qualsiasi difficoltà, creando insieme un bagaglio di strumenti a cui la persona può attingere ogni volta che ne ha bisogno, in autonomia e sicurezza.
La Terapia Sistemica e Psicodinamica e la Psicologia della Salute si muove nella complessità, prende in carico i processi profondi e inconsci e le manifestazioni visibili che si manifestano con i sintomi e nel modo in cui stiamo nelle relazioni; tiene in considerazione le influenze che derivano dal passato e si concentra sul qui e ora per lavorare sul futuro; considera la persona e il contesto in cui vive come portatori di risorse e potenzialità anziché di patologie; mira a studiare le sorgenti del benessere anziché quelle del malessere, a promuovere salute, più che a prevenire o a curare malattie.
Il lavoro psicologico con persone adulte parte da un primo incontro di conoscenza, utile per esaminare insieme la situazione e valutare se esistono le condizioni per proseguire oppure se è più opportuno rivolgersi ad un altro contesto o un altro professionista.
Gli incontri successivi servono ad approfondire la domanda e definire meglio la natura del disagio, così da delineare un obiettivo concordato.
Al termine dell’approfondimento si procede con un sostegno psicologico o una psicoterapia e la durata e il percorso che nascerà sarà diverso per ogni singola persona.
L’intervento psicologico-psicoterapeutico con gli adulti è rivolto a problematiche differenti:
- Disturbi dell’ansia e dell’umore (Depressione)
- Difficoltà a gestire le relazioni (relazioni tossiche, conflittuali, di competizione, invischianti, dipendenti ecc…)
- Gestione dello stress e delle emozioni (rabbia eccessiva, paura, bassa autostima)
- Disturbi e pensieri ossessivi e fobie specifiche
- Disturbi psicosomatici
- Disturbi dell’alimentazione
- Sofferenza psicologica legate a malattie organiche e disabilità
- Problemi psicologici nati a seguito di un cambiamento importante come la nascita di un figlio, un trasferimento, l’inizio di una convivenza, cambio lavoro o pensionamento oppure a seguito di un lutto come la chiusura di una relazione o la perdita di una persona cara
La terapia con gli adolescenti
Lavorare con la prima adolescenza o la preadolescenza, quindi con età che si discostano poco dall’età infantile, è ben diverso che lavorare con un tardo adolescente o un giovane adulto.
Cambiano le modalità con cui si attiva la domanda, i sintomi e quindi il percorso.
Spesso nella preadolescenza sono i genitori o gli insegnanti che sentono la necessità di attivare un incontro, nella fase adolescenziale più volte è invece il ragazzo a chiedere aiuto.
Come per la psicoterapia dell’Infanzia, anche per la psicoterapia dell’Adolescenza si tratta di un percorso in cui sono previste delle fasi importanti.
Fino a che non vi è il compimento dei 18 anni, l’arrivo della maggiore età, il ragazzo si considera un minore e quindi un maggiore coinvolgimento dei genitori è fondamentale.
Dopo una prima fase di accoglienza e di raccolta di dati anamnestici con la coppia genitoriale, si procede ad incontrare alcune volte il ragazzo o la ragazza per avere un quadro più chiaro della situazione ed eventualmente si concorda insieme un percorso terapeutico.
Poi insieme ai genitori si procede alla restituzione e al loro consenso per un percorso insieme al giovane, rispetto al quale diventa importante sottolineare lo spazio privato che quel percorso rappresenterà per il giovane, dentro il quale il genitore non può entrare, altrimenti verrà minata la fiducia che l’adolescente potrà riporre sul terapeuta.
I genitori ma anche la scuola verranno coinvolti sempre dopo averne discusso con l’adolescente e si prediligono incontri in cui ci sia una compresenza con il ragazzo/a.
La psicoterapia in adolescenza supporta il giovane nella comprensione e gestione delle emozioni, nell’attivazione delle risorse personali nel trovare risposta ai propri bisogni e nell’affrontare le problematiche della fase di vita.
Le terapie aiutano ad affrontare casi di:
- Autolesionismo
- Bullismo
- Difficoltà relazionali dentro e fuori la famiglia
- Isolamento sociale
- Calo del rendimento scolastico
- Rifiuto di andare a scuola
- Comportamenti devianti o antisociali
- Utilizzo di sostanze (alcol, droghe, farmaci)
- Dipendenza da videogiochi o internet
- Disturbi alimentari.
- Quando si manifestano sintomi fisici che non trovano riscontro in esami medici (mal di testa, di pancia, di stomaco, nausea ….) e/o psicologici (ansia, attacchi di panico, depressione, fobie, ossessioni, compulsioni).
Spesso gli interventi psicoterapeutici rivolti agli adolescenti devono integrare un aiuto alla coppia genitoriale e per questo verranno inviati a un altro professionista così da lavorare in sinergia.
Mi avvalgo spesso della collaborazione con altre figure professionali come nutrizionisti e neuropsichiatri.
La terapia con i bambini
Nella valutazione del minore è indispensabile utilizzare un “approccio di tipo sistemico”, ovvero coinvolgere nella raccolta di informazioni tutte le figure di riferimento intorno al bambino (genitori, insegnanti, ecc.): ciò deriva dalla necessità di raccogliere informazioni sul funzionamento-adattamento del bambino in tutti gli ambiti di vita (famigliare, scolastico, sociale ecc.). Non di rado accade, infatti, che alcuni problemi si manifestino solo in un ambito di vita.
Per sviluppare un percorso ad hoc, sviluppare le abilità già presenti e aiutare a superare il sintomo che si manifesta, mi avvalgo di numerosi strumenti e collaborazioni con diverse figure della salute.
Nel PRIMO COLLOQUIO offro ai genitori uno spazio in cui accogliere la loro richiesta di sostegno. Il punto di partenza della terapia sono le informazioni acquisite dai genitori, le cui aspettative e la cui motivazione alla terapia giocano un ruolo fondamentale nella fase successiva del trattamento. Dopo la raccolta della storia clinica del minore e della famiglia si procede con la valutazione “diretta” del minore, che prevede dei colloqui o incontri di osservazione che, quando possibile, vengono svolti anche nel contesto scolastico e sono volti ad indagare la percezione del minore del problema e la motivazione alla terapia oltre che valutare il quadro sintomatologico. Gli strumenti utilizzati variano a seconda dell’età e del livello di sviluppo del bambino: vanno dall’osservazione, al gioco, al disegno, ai test proiettivi e psicologici, fino ad arrivare alle tecniche del colloquio clinico.
Percorsi di sostegno alla genitorialità
Il sostegno genitoriale è un intervento psicologico di accompagnamento per la coppia o il singolo che vuole ragionare sul suo ruolo di genitore e sulla relazione con il proprio figlio e con il partner.
La terapia ai genitori è utile:
- nel caso in cui l’adolescente, il giovane adulto o il bambino non sono motivati alla terapia ma i genitori sentono di aver bisogno di sostegno;
- per riflettere insieme e trovare nuove strategie di gestione delle relazioni o dei comportamenti dei propri figli (capricci, oppositività, scatti di rabbia, selettività alimentare)
- per avere un sostegno nei vari processi di cambiamento della vita di coppia (passaggio da una vita a 2 a una vita a 3, nascita del secondo figlio, trovare equilibrio tra la vita da genitori e la vita di coppia)
- per trovare uno spazio dove confrontarsi sulle diverse strategie educative nei vari processi di sviluppo
- per avere un supporto in caso di adozione o per gestire una separazione o un divorzio o l’arrivo di una nuova figura adulta (compagno/a)